Descrizione Progetto

Il Teatro Greppi, all’interno del nostro Oratorio, fondato nel 1903, sarà messo in sicurezza, con un investimento di 650 mila euro.

La Parrocchia di Sant’Alessandro in Colonna ha avviato una raccolta fondi online (con possibilità di detrazione fiscale), promossa dall’Oratorio dell’Immacolata.

Puoi sostenere il progetto del nuovo Teatro Greppi anche attraverso Ars Armonica.

Leggi l’articolo apparso su “L’Eco di Bergamo” del 23 dicembre 2020.

Poltroncine in vendita

Un’iniziativa speciale: la vendita, a partire dal 19 marzo 2021, delle 352 sedute del Teatro Greppi.

Le poltroncine sono a disposizione di appassionati, di curiosi e degli affezionati, di chi voglia partecipare all’operazione di restauro e rifunzionalizzazione dell’edificio.

Testimonial d’eccezione è Giacomo Poretti, in un video postato sulla pagina www.immacolataincortile.it dove è possibile chiedere informazioni per avere le poltroncine. Si parte da un valore simbolico di 200 euro per la coppia: il ricavato sarà devoluto in beneficenza per le attività di ripristino e messa in sicurezza della struttura che ha ospitato spettacoli, concerti e opere teatrali, sia amatoriali sia di grande fama nazionale e internazionale.

Leggi l’articolo de “L’Eco di Bergamo” del 19 marzo 2021.

La messa a norma del teatro dell’Oratorio

Una scelta e una opportunità pastorale

di don Gianni Carzaniga

Il teatro del nostro Oratorio, che chiamiamo ormai più normalmente Sala Greppi, ha necessità di essere messo a norma secondo gli attuali parametri dettati dalle diverse leggi sulla sicurezza nei luoghi di riunione e di spettacolo. Una serie di coincidenze hanno fatto prendere coscienza fin dall’estate del 2019 che le diverse pratiche iniziate per giungere alla dichiarazione di agibilità, e i diversi interventi fatti per renderla fruibile non erano giunti alla conclusione; manca quindi la dichiarazione da parte dei diversi enti pubblici preposti che è possibile usare la sala “in sicurezza”. È così partito lo studio accurato da presentare agli uffici competenti perché siano approvati i lavori e giungere alla agibilità. Non si tratta di un “restauro”. La sala è splendida così, con la sua struttura decorativa di primo novecento, il suo affresco di gusto settecentesco che la avvolge tutta e la impreziosisce, la sua loggia e il suo palcoscenico profondo. Sono i diversi impianti da aggiornare o da sostituire. Della storia davvero “gloriosa” del nostro teatro dell’Oratorio scriveranno altri, che hanno vissuto in esso gli anni della fanciullezza e della giovinezza. D’altra parte il teatro è nella memoria di tutti gli abitanti del borgo che abbiano frequentato l’oratorio da ragazzi; se non più per la proposta di rappresentazioni da parte delle due compagnie esistenti, per l’uso del teatro come sala cinematografica fino alla fine degli anni ‘70 del ‘900. L’Associazione Sala Greppi, dal 1981, ha poi gestito la sala per proposte musicali di altissimo livello, curando il mantenersi della sala stessa in modo tale da essere “vissuta”.

Ora le verifiche svolte portano ad una conclusione: se vogliamo continuare ad usare il teatro è necessario “metterlo a norma”? Sì, altrimenti non si può più utilizzare. Perché vale la pena di riflettere su tale domanda? Quali sono le ragioni che spingono ad affrontare la considerevole spesa della messa a norma da parte della parrocchia di S. Alessandro in Colonna e da parte dell’Oratorio? Credo che la scelta sia eminentemente “pastorale”.

Che cosa intendo dire? Sintetizzo in tre punti. Primo. La presenza del teatro in un complesso educativo come è l’Oratorio non è mai stato ritenuto un accessorio. La rappresentazione teatrale in se stessa come proposta agli altri, la possibilità di gestirla da parte di chi la propone è estremamente formativa. Non si tratta solo di “teatro”, ma di tutte le diversificate modalità di comunicazione. Lo spazio teatrale fa dunque parte della più vasta proposta educativa che un oratorio mette in atto; le possibilità che oggi si moltiplicano attraverso i mezzi audiovisivi e le plurime modalità espressive sono un arricchimento da non trascurare. Secondo. L’Oratorio è sempre stato luogo educativo privilegiato. Le giovani generazioni si incontrano proprio lì. Oggi a maggior ragione l’Oratorio è il luogo d’incontro con i ragazzi del catechismo e con i loro genitori, le giovani generazioni di adulti. Se vi sarà, come speriamo, una generazione cristiana adulta più giovane, essa verrà dall’Oratorio. Mi sembra che l’Oratorio per una parrocchia, oggi più di ieri e certamente domani debba diventare un “centro pastorale” capace di proposte per tutta la parrocchia. In questo senso la possibilità di uno spazio polivalente come il teatro diventa elemento importante per incontrare, proporre, discutere, formarsi. Terzo. Può sembrare di primo acchito non così pertinente la ragione che espongo. Credo invece sia di gran peso. La nostra Parrocchia e il nostro Oratorio hanno avuto sin qui la fortuna di avere un giovane sacerdote come responsabile dell’Oratorio stesso. È consuetudine chiamarlo “direttore”, per l’azione che può aiutare a far vivere in Oratorio. Fra pochi anni non sarà più così. L’impressionante e d’altra parte reale diminuzione dei giovani ordinati sacerdoti porterà alla presenza di un parroco certamente più giovane di me, che troverà in Oratorio il fulcro della sua azione, verso il mondo dei ragazzi, delle famiglie, si spera dei giovani. Uno spazio educativo a disposizione di una comunità che dovrà impegnarsi in un modo ancora più significativo con laici collaboranti con il parroco deve poter trovare tutti i mezzi per la collaborazione e per la proposta. Il teatro agibile non sarà l’ultimo degli strumenti di collaborazione.

Ecco i motivi “pastorali” che credo sinceramente si impongano per intraprendere l’opera. Esprimiamo gratitudine all’Associazione Sala Greppi che di fatto ha tenuto vivo il teatro e che continuerà certamente a proporre i propri programmi. Contemporaneamente il teatro riprenderà la sua funzione di disponibilità a tutte le esigenze dell’azione educativa dell’Oratorio dell’Immacolata e della Parrocchia di S. Alessandro in Colonna. In data 8 dicembre L’Eco di Bergamo e in data 10 dicembre il Corriere della Sera hanno dato informazioni provenienti da “Ars armonica”. Ci tengo a precisare che le notizie autentiche vengono solo dalla Parrocchia o dall’Oratorio. Le altre notizie vanno verificate.

Teatro Greppi: un Corpo di cui prendersi cura

di Don Nicola

Perché?

Nel 1903, nel cuore di Bergamo, grazie all’intuizione di don Luigi Palazzolo, presto santo, e del signor Giuseppe Greppi, nasce l’Oratorio dell’Immacolata, primo di città e provincia. Esso custodisce al suo interno come perla preziosa un Teatro di primo Novecento, un “piccolo Donizetti”, da più di un secolo a servizio della crescita umana e cristiana delle giovani generazioni, per incamminarle verso una vita adulta matura e responsabile. Il Teatro, insieme all’adiacente Chiesa, fu il primo nucleo dell’Oratorio a essere realizzato, dando visibilità a questa ispirazione: la vita dell’uomo si fonda sull’amicizia con Dio e sull’animazione in ogni sua forma. Ecco che il Teatro realizzò fin da subito questo obiettivo, diventando luogo prezioso per favorire l’educazione dei più giovani attraverso le arti classiche che vi trovavano casa. Tra musica, teatro, incontri, formazione, cinematografia si andava formando una coscienza ispirata ai più nobili ideali dell’animo umano. La gloriosa storia dell’Immacolata ha conosciuto nel secondo dopoguerra una stagione discendente che ha portato anche alla dismissione del Teatro stesso. Il medesimo è stato negli anni ’80 recuperato dall’Associazione Sala Greppi, che ne ha curato l’annuale prestigiosa rassegna concertistica. Oggi ci pare che l’Oratorio e il suo Teatro custodiscano ancora quelle potenzialità che li resero (e li rendono) un cuore per la Chiesa cattolica di Bergamo, a servizio di tutto il centro città. Tuttavia le sue condizioni strutturali destano preoccupazione, al punto da essere destinato a una nuova inesorabile chiusura. Vorremmo perciò che la sua messa a norma esteriore (con l’ingente impegno economico che ad essa si accompagna) coincidesse con una riqualificazione della proposta e un restyling interiore. Un intervento che a nostro parere costituirà una svolta nella vita dell’Oratorio e della nostra Città. Crediamo che il Teatro Greppi tornerà ad essere strumento di educazione delle giovani generazioni, di piccoli e grandi, attraverso incontri, convegni, rassegne cinematografiche, allestimenti teatrali, concerti, spettacoli di vario genere. Crediamo che la vita possa tornare a scorrere su questo palco meraviglioso, donando luce e speranza a chi ancora crede in un futuro di pace, affidato ai più giovani.

COSA?

Lo status quo

Il teatro si presenta in un buono stato di conservazione. Gli oltre 300 posti a sedere risultano essere un numero adatto per poter garantire al pubblico la giusta visuale e soprattutto per poter apprezzare gli spettacoli dal punto di vista acustico. Nel dettaglio la sala è costituita da una galleria di 126 posti a sedere fissi divisi in due settori da 63 posti che fanno da sfondo alla platea con 232 posti, divisi in due settori anch’essa. Platea e galleria si affacciano su di un palco, che considerando anche il retro-palco, risulta di oltre 120 mq. Il teatro, chiamato anche Sala Greppi da quando l’omonima associazione l’ha rimesso in funzione, gode anche di un’ottima acustica come detto precedentemente, motivo per cui all’interno dello stesso si sono esibiti interpreti di fama internazionale. Tale caratteristica è sicuramente dovuta alla forma che rispecchia i canoni e i requisiti necessari. Tutto il controsoffitto del Teatro, presenta un affresco rappresentante il cielo e gli angeli con uno stile classico che fa da perfetto sfondo a qualsiasi tipo di rappresentazione artistica che il Teatro potrebbe ospitare. Con lo stesso stile, e presumibilmente la stessa mano, è stato decorato anche il parapetto della galleria. La stessa galleria è sorretta da 6 colonne in ferro che, con il loro diametro contenuto, non rappresentano un ostacolo per la vista. La pianta della sala è indicativamente simmetrica con due ingressi opposti, uno rivolto verso il cortile interno dell’oratorio e uno sulla via Greppi. Una volta entrati, da entrambi i lati si trovano subito la cassa/biglietteria che introducono alla sala principale. Al piano terra, sempre simmetricamente, troviamo due locali bagni, rispettivamente uno per il pubblico e uno per gli addetti ai lavori. Sul lato sinistro del palco, nascosto dai drappeggi, è presente il locale di accentramento comandi e segnalazioni. Il piano primo, il piano della galleria, ospita 126 posti suddivisi in 2 settori da 4 file l’uno. Continuando a salire attraverso il vano scale che trova spazio sulla destra del palco, arriviamo al sottotetto, punto di aggancio e di raccolta di tutti i rocchetti utili per le scenografie e i tendaggi del palco. Nonostante l’immobile si presenti in un ottimo stato di conservazione, al fine di ospitare il numero massimo di spettatori, deve possedere tutti i requisiti per la prevenzione degli incendi. Motivo per il quale sono stati preventivati una serie di interventi, tutti con l’obbiettivo di mantenere l’aspetto originario del Teatro, senza stravolgerne l’identità. E’ stata inoltre riscontrata la necessità di opere per l’adeguamento strutturale della copertura. Interventi puntuali e minimi, ma comunque indispensabili.

I lavori e il futuro

Gli interventi da realizzare presso il Teatro Greppi in ottemperanza alle direttive dei Vigili del Fuoco, per chiarezza, verranno suddivisi nelle seguenti categorie.

1. DEMOLIZIONI

Verranno rimossi arredi del piano interrato, poltrone imbottite non a norma con le direttive dei Vigili del Fuoco, pavimentazione in moquette, tendaggi, la pavimentazione in legno del palco e porte interne. Saranno demoliti anche delle parti in ferro, in muratura, alcune pavimentazioni in gres e i relativi massetti e create delle tracce a pavimento per la predisposizione di nuovi collegamenti per l’impianto di riscaldamento. Tutte queste demolizioni portano con loro i costi relativi anche allo smaltimento presso le pubbliche discariche.

2. CARTON GESSI

All’interno del teatro verranno realizzate una serie di opere in cartongesso (contropareti e controsoffitti) tutte con una resistenza al fuoco dettata dalle direttive dei Vigili del Fuoco.

3. PAVIMENTI E RIVESTIMENTI

Le pavimentazioni rimosse nella prima parte delle lavorazioni (parquet e moquette) verranno riproposte sia per il palco che per galleria e platea, con l’accortezza di utilizzare materiali con la reazione al fuoco prevista dalle norme vigenti. Anche laddove sono stati eliminati i pavimenti in gres verranno realizzate nuove pavimentazioni nello stesso materiale.

4. PORTE

Verranno inserite delle nuove porte e sostituite alcune di quelle esistenti e qualora fossero necessarie inserite delle porte REI.

5. SCALE E PARAPETTI

Saranno necessarie delle modifiche alle scale e ai relativi parapetti in ottemperanza al PSC (Piano Sicurezza e Coordinamento).

6. OPERE DA FABBRO

Modifiche parapetti in ferro delle scale presenti nella galleria da realizzarsi come quelli esistenti comprensivo di opere pittoriche.

7. TINTEGGIATURE

Verranno realizzate due tipologie di tinteggiature: una tinteggiatura “classica” interna delle pareti e una tinteggiatura intumescente a protezione di alcuni elementi strutturali.

8. ARREDO

A seguito della demolizione di parte degli arredi, verranno inseriti arredi con le stesse funzioni, ma con caratteristiche diverse e adatte ad ospitare tutto il pubblico in completa sicurezza. Poltrone, tendaggi e sipario saranno resistenti al fuoco e sostituiti inoltre il wc, il lavabo e gli accessori per eliminare ogni barriera architettonica presente.

9. IMPIANTO MECCANICO – ELETTRICO – AUDIO – VIDEO – EVAC

Adeguamento di tutti gli impianti meccanici, elettrici, audio, video e inserito un nuovo impianto di evacuazione sonora (EVAC) che svolge il compito di diffusione sonora e invio di messaggi di servizio e/o emergenza.

10. OPERE DI RESTAURO

Non mancheranno delle opere di restauro che comprenderanno le seguenti lavorazioni: messa in sicurezza e restauro conservativo delle porzioni distaccate lati destro e sinistro plafone; restauro porzioni limitate, percolazioni e sali; restauro loggiato, stuccature e mancanze balaustra; restauro estetico boccascena.

11. ADEGUAMENTO STRUTTURALE COPERTURA

Sostituzione elementi lignei della struttura principale del tetto.

QUANDO?

Nel 2021 partiranno i lavori dopo più di un anno di preparazione.

QUANTO ?

Il costo complessivo del progetto è di circa 650 mila euro, iva compresa. La Parrocchia di S. Alessandro in Colonna, con il permesso della Curia diocesana, si impegnerà in quest’opera e nella ricerca di benefattori che possano aiutarla.

CHI?

Per informazioni contattare mons. Gianni Carzaniga (338 4346584) o don Nicola Brevi (347 4821098), oppure scrivere a immacolata.bg@gmail.com Grazie del Vostro sostegno!

Il Teatro e gli Ex-Alunni: una storia appassionata

di Arturo Amadigi

L’inaugurazione del teatro dell’Oratorio dell’Immacolata avvenne in concomitanza con il trasferimento dell’oratorio dalla vecchia sede di via S. Antonino alla nuova in via Foppa (ora via Greppi), l’8 dicembre. Era Vescovo di Bergamo mons. Gaetano Camillo Guindani che benedì l’oratorio e di buon grado assistette alla prima rappresentazione teatrale, unitamente ad un folto pubblico. Prendeva vita, in quella festa dell’Immacolata, una tradizione ricreativa che, per anni avrebbe procurato sereno divertimento a intere generazioni di ragazzi, alle loro famiglie e a tanta gente venuta anche da fuori. La “Stagione Teatrale” cominciava solitamente all’inizio dell’Avvento e terminava la sera del martedì grasso dell’anno successivo e sul fronte delle rappresentazioni teatrali il teatro si qualificò divenendo sede delle compagnie teatrali “Silvio Pellico” e “San Genesio” conosciute e applaudite in tutta la bergamasca, e formate da alunni dell’oratorio.Il teatro va a gonfie vele fino agli inizi della guerra; poi inizia un lento ma inarrestabile declino. Tra gli anni 50 e 60 si esauriscono le rappresentazioni teatrali e il teatro diviene una vera e propria sala cinematografica nella quale, nei pomeriggi delle domeniche di allora, dopo la lezione di catechismo e le grandi giocate nei cortili dell’oratorio, tutti in chiesa per il rosario e la benedizione eucaristica, il teatro si colmava in ogni ordine di posto e si assisteva alla rappresentazione cinematografica. Ma col passare degli anni la sala teatro è stata sempre meno utilizzata, tanto che nel 1975 il direttore don Luigi Mazza, a tre anni dall’inizio del suo impegno sacerdotale in oratorio, si rivolge all’associazione ex alunni (costituitasi nel 1953) per segnalare la situazione di degrado in cui si trovava la sala teatro, da ben 13 anni in disuso, proponendo la sua ristrutturazione come obiettivo per il 75° anniversario di fondazione dell’oratorio. Proposta che viene accolta con entusiasmo dagli ex alunni. Nel 1979 iniziarono i lavori per la ristrutturazione in buona parte finanziati dagli ex alunni, da privati e dalla parrocchia di S. Alessandro. L’inaugurazione del teatro ristrutturato e chiamato “Sala Greppi” avvenne il 7 dicembre 1981, vigilia della festa dell’Immacolata, con un concerto vocale del coro di voci bianche diretto dal Maestro don Egidio Corbetta. Dal 1982 al 1987 l’utilizzo della Sala Greppi rimase affidato a un Comitato di Gestione composto da ex alunni che operò quale organismo fiduciario della Parrocchia di S. Alessandro in Colonna. Negli anni seguenti la Sala Greppi fu oggetto di ulteriori interventi di completamento, di ristrutturazione e manutenzione straordinaria fino al 2008, quando vennero eseguiti gli ultimi interventi per la messa a norma della struttura, il tutto a carico del Comitato di Gestione. L’attività in “Sala Greppi” dal 1981 è proseguita ininterrottamente con la manifestazione internazionale denominata “Concerti d’autunno” per ben 38 edizioni e solo nel 2020, causa restrizioni dovute al covid-19, la manifestazione si è interrotta. L’Associazione ex alunni, che senza ricambio generazionale aveva perso gradualmente la sua rappresentatività in oratorio, si è ricostituita nel 1993, in continuità con il gruppo ex alunni che aveva iniziato ad operare nel 1953. L’Associazione ex alunni si è fatta promotrice di importanti raccolte fondi per dotare la casa alpina di Bratto di una nuova cucina con relativa lavastoviglie; del rifacimento dell’impianto elettrico, della porta blindata e dei serramenti dell’aula polifunzionale; per la ristrutturazione dell’oratorio; per la donazione di computers e completamento dell’aula informatica. Ha pubblicato alcuni libretti con note di cronaca e spunti di storia sull’oratorio 1903-1993, sulla casa alpina di Bratto, sul teatro dell’oratorio e la compagnia filodrammatica Silvio Pellico e dal 1998 pubblica e spedisce agli ex alunni un notiziario sulle attività dell’associazione. In occasione dei festeggiamenti per il centenario dell’inaugurazione dell’oratorio ha pubblicato un libro e con la collaborazione dell’Associazione Sala Greppi ha organizzato un concerto, molto partecipato, nella Basilica di S. Alessandro in Colonna. Ha organizzato cicli di conferenze: “Viaggio intorno all’uomo: conosciamo l’Islam”; “Movimenti alternativi religiosi e sette”; “Martin Lutero e le riforme della Chiesa”; “Nel 50° del Concilio Ecumenico Vaticano II”; “Convegno teologico sull’esortazione di Papa Francesco ‘Evangelii Gaudium’”; convegno su “L’oratorio dell’Immacolata ‘Cento anni per i giovani’” con pubblicazione degli atti. In occasione della festa dell’Immacolata, ha permesso la partecipazione gratuita degli ex alunni ai concerti che si tenevano in Sala Greppi. Inoltre l’associazione degli ex alunni ha istituito, a partire dal 1997, un premio annuale in denaro che su indicazione del direttore dell’oratorio veniva assegnato a chi, persona o gruppo, si era particolarmente distinto nel servizio educativo in oratorio, questo fino al 2007. Per gli anni dal 2008 al 2010 il premio è stato assegnato a ex alunni (padre Giano Benedetti, padre Mario Zinni e Mario Rossi) e dal 2011 al 2014 all’Associazione in strada di don Fausto Resmini, alla Mensa dei frati Cappuccini e al Patronato San Vincenzo. La consegna del premio è sempre stata effettuata presso la Casa Alpina di Bratto nella giornata di ritrovo degli ex alunni che da anni viene organizzata dal direttivo dell’Associazione e dagli ex alunni stessi e loro familiari molto sentita ed apprezzata. Alcuni ex alunni, insieme all’Associazione Sala Greppi, ancora oggi continuano a custodire il teatro dell’oratorio, perché possa essere sempre luogo di crescita umana e cristiana, aperti alle nuove prospettive del nostro tempo.

Porte aperte. Alla scoperta del Teatro

di Marco Serra

Ci sono alcune porte all’interno del nostro oratorio dell’Immacolata che in questi ultimi anni in pochissimi hanno aperto. Grazie all’intraprendete don Nicola è stato fatto ed è stato scoperto un vero “tesoro”: il teatro! Il teatro apre molte porte a tutti quelli che partecipano, è una grande arte d’insegnamento, una delle più arcane. Nasce nell’antica Grecia e fu considerata una disciplina fondamentale ammirata da tutti i popoli. Rinominato dal don “mini Donizetti” è proprio una chicca al centro della nostra comunità che nasce con l’oratorio nel 1903. Porta sulle sue spalle ben 117 anni! Varcata la soglia non si può che rimanere con il fiato sospeso: una platea e loggioni con più di 300 posti a sedere, un grande palcoscenico, i sipari, le quinte, pareti e soffitti affrescati, l’orologio… Un gioiellino pieno di angoli nascosti da esplorare. Curiosando sotto il palco troviamo i camerini e un enorme tavolo utilizzato per programmare le rappresentazioni teatrali e musicali. Con un vecchio quadro elettrico posto sulla sinistra si controlla l’illuminazione e con tanta forza si aprono e si chiudono i vari sipari, per non parlare di tutto il movimento ancora in legno che permette alle scenografie di salire e scendere ricordando i marchingegni leonardeschi. I soffitti affrescati sono sorretti da una grande struttura in legno che deve essere messa assolutamente in sicurezza perché parte di essi rischia di crollare. Tra il teatro e la chiesa ci sono i matronei che, durante i pomeriggi di ritrovo, noi ragazzi abbiamo provveduto a sgomberare e a pulire per renderli accessibili. Qui abbiamo ritrovato oggetti impensabili, da giornali del 1941 a macchine da scrivere, un ciclostile, per non parlare del proiettore ancora a carboncini. Il teatro era stato studiato perfettamente: anche se dal palco si parla con un tono basso, la voce viene amplificata come se si stesse utilizzando un microfono. Purtroppo tutto questo patrimonio non ha più le caratteristiche per essere a norma di legge e quindi va ristrutturato. Anche perché tra le idee potrebbe nascere una nuova compagnia teatrale gestita da noi giovani. Tutto ciò sarà reso possibile grazie alla generosità della nostra comunità. Quindi un grande ringraziamenti a tutti coloro che hanno già contribuito e a quelli che lo faranno.