09 ottobre
XXVIII domenica del Tempo Ordinario
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Siamo in cammino verso Gerusalemme e Gesù incontra un gruppo di lebbrosi che lo supplicano di essere guariti: “Gesù, maestro, abbi pietà di noi!”. A prima vista il Maestro sembra mantenere le distanze, disinteressarsi della loro situazione, sembra quasi chiamarsi fuori e rinviare il problema a qualcun altro… Andate dai sacerdoti… spettava infatti a loro il definire lo stato di malattia o di guarigione rispetto a questa malattia.
Ma Gesù non è stato indifferente, la guarigione avviene lungo la via, lungo quella strada che i 10 percorrono con fiducia in nome del maestro… che senso avrebbe avuto andare infatti dai sacerdoti se la lebbra non fosse stata guarita? La loro fiducia, la loro fede permette che il miracolo avvenga, ma mentre 9 sono obbedienti al maestro, ecco che uno disobbedisce e vistosi guarito fa dietro front e decide di ritornare da Gesù per esprimere la sua riconoscenza.
Mi piace l’ambivalenza di questo termine: esprime riconoscenza nel senso che esprime il suo grazie al maestro per la guarigione, ma non solo esprime il suo aver riconosciuto che è opera misteriosa eppure straordinaria di Gesù il suo stato di guarigione.
E Gesù potremmo dire che loda la disobbedienza… il lebbroso è andato contro la legge tornando da Gesù e anche contro le indicazioni che il Maestro stesso aveva dato ai 10 malati.
È straordinaria la sottolineatura che Luca ancora una volta ci offre: il samaritano guarito anzitutto loda Dio a gran voce per il dono della sua guarigione, poi ringrazia Gesù.
Quanti doni ci offre Dio all’interno della nostra vita, quante volte, come quei 10 veniamo guariti o ci riconosciamo di essere stati oggetto di cura da parte di Dio… diciamo lungo la strada, lungo il cammino di ogni giorno, magari non durante la preghiera, ma in un altro momento e magari nemmeno con il dono che chiedevamo… ad esempio la guarigione nostra o di un nostro caro, ma magari con il dono di saper portare il peso della nostra situazione… i tempi e i modi dell’azione del Signore non corrispondono spesso alle nostre attese e si manifestano nell’ordinarietà della strada che percorriamo.
Ogni domenica torniamo alla sua mensa, qui a celebrare l’Eucarestia attorno al suo altare proprio per esprimere il nostro rendimento di grazie, la nostra lode al Signore per i benefici ricevuti nella nostra vita. Sia questo lo stile delle nostre celebrazioni: una lode e una riconoscenza a Dio per le meraviglie operate in ciascuno di noi.