28 gennaio
IV domenica del Tempo ordinario
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Col brano di Vangelo che abbiamo appena ascoltato siamo entrati con Gesù nella sinagoga di Cafarnao, siamo lì nel luogo dove tutti i sabati risuonava la parola di Dio, veniva letta qualche pagina della Bibbia (che ovviamente a quel tempo era formata approssimativamente da quello che noi oggi chiamiamo antico testamento). Quella pagina, poi veniva spiegata dallo scriba di turno richiamando con tutta una serie di dotte citazioni, gli insegnamenti dei suoi predecessori, degli illustri rabbini e dottori della legge che avevano commentato la Bibbia.
Gesù non fa così, Lui non si inserisce nella scia dei dotti maestri che spiegano cosa la Parola di Dio volesse dire, Gesù è Lui stesso la Parola di Dio fatta carne e parla con la stessa autorità di Dio. La sua parola raggiunge il cuore di chi lo ascolta, smuove quel cuore, lo scalda, lo commuove, lo provoca rispetto alla necessità di essere sempre più simili al cuore di Dio.
E la gente si accorge che si trova di fronte a qualcuno di diverso, ad una parola che non ha nulla a che vedere con quella degli scribi, l’evangelista Marco ce lo sottolinea con una parola sola, ma molto incisiva: erano stupiti. Quanto è importante questo sentimento perché le cose passino dall’essere fuori di noi al toccarci nell’intimo, nel profondo della nostra vita.
Lo stupore, la meraviglia (parola che non manca mai nella predicazione del nostro Vescovo), sono infatti quei sentimenti che sorgono nel cuore quando ci si trova davanti a qualcosa di inaspettato che ci raggiunge improvvisamente e che è particolarmente bello (se così non fosse sarebbe spavento). È questo sentimento che ci fa aprire ogni volta la porta del cuore ad accogliere qualcosa che ci raggiunge. Se un discorso l’ho già sentito, se mi illudo di sapere già alcune cose, probabilmente ascolterò in maniera distratta colui che parla… tanto so già… ma se chi parla sa suscitare dentro di me la dimensione dello stupore, ogni parola diventa importante e significativa, ogni sua espressione o ogni suo gesto mi aiuterà ad andare in profondità dentro di me, a pormi delle domande o a cercare delle risposte.
Questo è quanto avviene nel cuore degli abitanti di Cafarnao, si lasciano smuovere il cuore da quella parola così autorevole… tra l’altro una parola che fa proprio ciò che dice, proprio come la parola della Creazione all’inizio della Bibbia… “E Dio disse… e la luce fu”… così Gesù zittisce lo spirito impuro e gli comanda di uscire da quell’uomo e così avviene. Quanto quella gente aveva percepito nel cuore lo vede messo in pratica nei gesti.
Possa anche il nostro cuore, ogni domenica, lasciarsi stupire dalla Parola di Dio che ancora ci raggiunge e ogni volta ha qualcosa da dire proprio a me, proprio a te, a ciascuno di noi per ciò che stiamo vivendo in quel momento.