13 agosto

XIX domenica del tempo Ordinario

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Abbiamo appena ascoltato il brano che segue alla moltiplicazione dei pani, che avremmo dovuto ascoltare domenica scorsa se non fosse stata la festa della Trasfigurazione. Gesù dopo quel momento così plateale e di grande approvazione da parte della folla ed in particolare dei più poveri, degli ultimi, ci viene detto che costringe i discepoli a salire sulla barca… non vuole che si corra il rischio di confondere l’annuncio del Vangelo con la comoda soddisfazione di bisogni materiali, che si confonda la fame di Dio che Gesù è venuto a saziare, con la fame dello stomaco… la stessa cosa che abbiamo detto domenica rispetto al fatto di mantenere nascosta la gloria della Trasfigurazione, certo sarebbe stato più facile farsi seguire ma non è la via che vuole utilizzare il Maestro.

Gesù sale sul monte a pregare, riconsegna la sua azione, il suo impegno quella folla sfamata con tutte le sue attese e i suoi bisogni al Padre. Gesù desidera l’incontro col Padre, è da questo che il suo ministero prende forza e senso, è nel dialogo col Padre che trova la forza per andare avanti nonostante tutto… anche ciascuno di noi è chiamato a riconsegnare al Padre tutta la sua esistenza perché solo così possiamo andare avanti nonostante le difficoltà, i rifiuti, le incomprensioni, i voltafaccia, le chiacchiere cattive che lacerano invece di costruire…

Dopo aver ripreso in mano la sua missione insieme col Padre, Gesù va incontro ai discepoli che sono sulla barca e lo fa camminando sulle acque. Che i discepoli fossero sconvolti a vedere questo credo non stupisca nessuno… eppure Gesù dimostra di volerci raggiungere anche dove potrebbe sembrare impossibile raggiungerci, anche lì dove il male (questo è il simbolismo biblico connesso al mare) sembra avere la meglio e dove i venti e le onde contrarie sembrano non volerci far progredire nella nostra traversata. Quante volte magari ci sentiamo così nella vita, colpiti da venti contrari, per ogni passo in avanti ci sembra di farne 2 all’indietro, ci sembra che tutto e tutti siano contro di noi… ebbene, anche in questo caso Gesù si fa nostro compagno di viaggio e cammina accanto a noi… anche lì dove il termine camminare un po’ ci stupisce.

E stupisce ancora di più la tranquillità con la quale autorizza Pietro a scendere da quella barca per andargli incontro “Vieni” come se fosse la cosa più naturale. Pietro cammina verso Gesù, si fida della sua parola ma poi si lascia tradire da un colpo di vento più forte… razionalmente ci verrebbe da dire: ma stai camminando sulle acque, di cosa puoi avere paura… eppure quante volte un colpo di vento più forte fa affondare anche noi nelle nostre paure, nelle nostre chiusure, ci fa porre dei “se” e dei “ma” alla nostra fede.

Accogliamo Gesù sulla barca della nostra vita, consegniamoci a lui con molta fiducia, affinché perdano di forza e vigore i venti che ogni giorno si abbattono su di noi. Sentiamoci accompagnati e sorretti dalla sua presenza che non abbandona ma silenziosamente ci sostiene sulle acque della nostra vita.