05 marzo
I domenica di Quaresima
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Potremmo dire che in questi giorni lo Spirito ha cercato di portare anche ciascuno di noi nel deserto, ci ha aperto la strada mercoledì con il rito dell’imposizione delle ceneri che ha aperto il nostro itinerario di quaresima, il nostro cammino verso la croce e la vittoria della vita sulla morte, verso, quindi, la domenica di Pasqua.
Il deserto è il luogo del silenzio e della solitudine, il luogo dove sperimenti l’assenza delle cose intorno a te, o almeno così avveniva ai tempi di Gesù… oggi probabilmente non mancano i confort nemmeno lì… quando non hai tante cose, non hai tanti rumori nella testa e nelle orecchie, quando le cose del mondo e le relazioni tacciono perché le puoi porre un po’ più a distanza, ecco che diventa possibile volgere lo sguardo dentro sé stessi. Non uno sguardo dal sapore egoistico del “finalmente esisto solo io…” ma lo sguardo di chi con molta trasparenza coglie l’opportunità di guardarsi nel profondo delle pieghe della propria esistenza per cogliere come, proprio lì, il Signore ha qualcosa da dire alla sua esistenza.
Gesù ci dà l’esempio, si lascia guidare dallo Spirito nel deserto dopo il battesimo ricevuto da Giovanni, proprio per comprendere in profondità il senso del suo essersi fatto uomo e, potremmo dire, anche la forma della sua presenza in mezzo a noi.
Ma nel deserto Gesù non si ritrova propriamente solo con lo Spirito ma, come per Adamo ed Eva, ecco insinuarsi accanto a lui la presenza del diavolo, di colui che cerca di separare, di dividere… e questo è proprio l’intento delle 3 tentazioni che abbiamo appena ascoltato.
Ma Gesù non si lascia intimorire. Anzitutto è bellissimo il fatto che lo stesso Figlio di Dio sia stato tentato, sarebbe stato troppo facile esserne esentato. Anche lui, come noi, ha dovuto fare i conti con il male, ma in questo confronto Gesù ha saputo giocare le carte giuste ed è risultato il vincitore, mostrandoci la via per non soccombere all’antico tentatore che fin dall’inizio dei tempi cerca di storpiare nel cuore dell’uomo il senso e il significato di quella Parola d’Amore che il Padre da sempre ha rivolto all’umanità. Non è una parola per ottenere fama con gesti eclatanti, a suon di miracoli, nemmeno la parola di un Dio dispotico ed interventista pronto ad assecondare ogni capriccio di suo Figlio… e tanto meno una parola che cerca potere e forza… ma è la parola premurosa e carica di cura di un Dio che ha creato e redento l’umanità per puro amore.
Il Signore ci ha mostrato che scegliere di stare dalla parte di Dio e della sua Parola è possibile, anche se non è facile ed immediato. Questo cammino di deserto quaresimale ci aiuti a confrontarci sinceramente e profondamente con la Parola di Dio per essere capaci di scelte coraggiose e coerenti di figli riconoscenti per quell’amore ricevuto dal Padre.