29 gennaio
IV domenica del Tempo ordinario
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Il brando di Vangelo che abbiamo appena ascoltato, le beatitudini, per 9 volte utilizza il termine beati, gioiosi, rappacificati. La gioia nel cuore è allora al primo posto della giornata di oggi e la prima felicità è proprio quella che sorge dal riconoscersi amato. Quante manifestazioni concrete di amore abbiamo nella nostra giornata, quante persone ci dimostrano che per loro siamo importanti, che rivolgono la loro attenzione e cura verso di noi, qualunque sia la nostra età… non siamo stati creati per stare da soli e la Bibbia lo dichiara subito nelle sue prime pagine: non è bene che l’uomo sia solo… ma se ci donano gioia le manifestazioni umane di affetto e di amore, ancora più gioia ci può venire dal riconoscere che Dio ci ama e si prende cura di noi.
Delle 9 beatitudini, infatti ben 7 hanno un termine proiettato al futuro fino all’apice dell’ultima beatitudine che conclude con l’affermazione rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. È l’invito alla gioia e ad esultare… che esultare oggi lo sperimentiamo e lo possiamo comprendere rispetto ad esempio alla partita di calcio nella quale esulto se faccio goal o se la mia squadra del cuore fa goal oppure si esulta quando le cose sono andate particolarmente bene… esultare, infatti, vuol dire gioire con una forza tale da non poter più tenere dentro quel sentimento che ha bisogno in qualche modo di venire fuori, di esplodere quasi, di coinvolgere tutto il nostro corpo: non più solo il cuore ma anche la voce, le braccia, le gambe… tutto noi stessi freme e non può stare fermo per la gioia.
Il Signore ci invita ad esultare perché nei cieli ci attende una grande ricompensa. La ricompensa di chi essendosi sentito amato e oggetto di cura da parte del Padre su questa terra, non trova ricompensa migliore che l’incontro faccia a faccia con lui.
Possiamo chiederci quest’oggi quanto siamo capaci di gioia e di beatitudine, per la fede che ci è stata trasmessa. Davvero l’incontro col Signore ci fa esultare di gioia? Ed ancora, quanto siamo capaci di essere testimoni verso i più piccoli di questa gioia, del nostro aver fatto esperienza dell’amore del Padre.
Invochiamo lo Spirito affinché ci riscaldi il cuore e ci renda ancora capaci di gioire dell’incontro con Gesù nella nostra vita di ogni giorno; l’esempio e la testimonianza di don Bosco che oggi abbiamo ricordato e festeggiato in oratorio, ci aiuti ad avere a cuore la crescita non solo umana ma anche nella fede delle giovani generazioni perché anche loro, come noi, possano gioire dell’incontro con il Padre.