07 agosto
XIX domenica del Tempo Ordinario
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Dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore. La parola del Signore, quest’oggi ci raggiunge in maniera perentoria, può essere rassicurante per alcuni, mentre per altri, magari questo può far venire i brividi. Sì il nostro cuore insegue il tesoro al quale ci siamo attaccati. Gesù non vuole metterci paura ma vuole farci aprire gli occhi perché la nostra vita possa essere orientata verso il bello e il buono, verso il suo sapore più pieno e autentico, verso l’unico tesoro che davvero vale la pena di conservare e di perseguire, quel tesoro che è nei cieli, lì dove in nessun modo ci può essere sottratto, né dal tempo né dalle altre persone.
Ma perché il cuore si affezioni al tesoro, bisogna perseguirlo, ecco il senso di quello stare pronti con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese. Il Signore infatti ci ha preparato questo tesoro, proprio come un dono che offre all’umanità, ma come ogni dono che si rispetti, ha bisogno della risposta da parte di colui che è chiamato a riceverlo, a farlo suo. In fin dei conti un dono lo puoi accettare o rifiutare. È un dono se sei libero di accoglierlo o meno, altrimenti, se viola la tua libertà non lo riconosci più come dono ma è un’invasione nella tua vita. Bene, il Signore non invade la nostra vita, lui ha confezionato questo dono per noi ma da ciascuno di noi attende la risposta se questo dono ci interessa oppure no. Se siamo servitori svegli ad attendere oppure addormentati per non incrociare il padrone che torna dalle nozze.
Il Signore ci invita ad attenderlo, non è l’attesa che logora, non è l’attesa di qualcuno in ritardo, ma è l’attesa dell’amato, quell’attesa che fa aumentare la voglia, il desiderio dell’incontro stesso. Come per i fidanzati, l’attesa non segna il dubbio se l’altro verrà o meno, ma fa preparare il cuore affinché l’incontro con l’altro sia il più bello degli incontri di sempre, sia una relazione cuore a cuore. Se vale con l’amato o l’amata, tanto più vale nei confronti del Signore, l’arrivo è certo, l’incertezza del quando verrà fa sì che ci sia offerto questo tempo proprio per preparare il nostro cuore, il nostro spirito all’incontro con lui.
Chiediamoci quest’oggi qual è il tesoro che cerco per la mia vita, per la mia esistenza, non c’è bisogno di fare molta fatica per scorgerlo, seguiamo il nostro cuore, lì dove troviamo il nostro cuore troveremo anche il nostro tesoro. Chiediamo al Signore che purifichi i nostri desideri, le nostre attese e ci aiuti ad orientare la nostra vita verso il tesoro autentico che è l’incontro con lui, che è lui stesso perché solo lui ha quella vita eterna che non si corrompe e non si consuma.