03 luglio
XIV domenica del Tempo Ordinario
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Dopo aver indicato le condizioni per seguire il Maestro, come abbiamo ascoltato settimana scorsa, ecco l’invio di un gruppo ben più numeroso di discepoli davanti a sé. L’incarico è chiaro, andare ad annunciare il suo arrivo, preparargli il terreno, in quale modo? Pregando anzitutto, sì la preghiera è sempre il primo atteggiamento che deve caratterizzare il discepolo, perché è con la preghiera che possiamo pian piano riconoscere la grazia che costantemente ci viene offerta tra le mani. L’immagine che utilizza Gesù non è di certo delle più affascinanti… vi mando come agnelli in mezzo ai lupi… non è che normalmente degli agnelli in mezzo ad un branco di lupi facciano proprio una bella fine… eppure il discepolo, da duemila anni a questa parte vive proprio questa condizione rispetto a quanto e quanti lo circondano. Ma questo non deve farci paura, non deve nemmeno farci illudere che la condizione migliore sia quella del lupo, per il solo fatto di essere più forte e prepotente… queste due indicazioni mi pare, quindi, che possano essere lette insieme: il discepolo, come agnello in mezzo ai lupi, non è inviato in ragione della sua forza o capacità di persuasione del lupo, ma proprio nella debolezza di chi si sa affidare al Signore nella preghiera.
Gesù poi sottolinea l’urgenza dell’annuncio, quasi la fretta, per cui non devi appesantirti affidandoti alle cose di questo mondo che funzionano un po’ da zavorra… riprendendo l’immagine di settimana scorsa dello zaino… questo mi è di aiuto ad andare in montagna finché mi serve per metterci l’essenziale, ma se esagero, se ci metto della zavorra… allora non mi aiuta più, anzi diventa di ostacolo a salire rapidamente in montagna. Ed il messaggio è così urgente da non poter “perdere tempo” nemmeno per salutare quelli che si incontrano per la strada… non prendiamolo alla lettera secondo la nostra cultura odierna perché non è questo che vuol dire il Signore, non ci chiede di essere musoni e maleducati, ma ci invita a portare un annuncio ben più alto con la nostra vita, con le nostre relazioni, un annuncio che non si ferma a raso terra, ma che spicca il volo e porta ad incontrare l’Altro con la A maiuscola.
E quanto è soave l’annuncio da portare nella casa che si apre all’accoglienza degli inviati: la pace e la vicinanza del Regno. È lo stesso annuncio che ancora oggi giunge a ciascuno di noi, lì dove siamo sia fisicamente che spiritualmente, il Signore ci raggiunge quest’oggi per annunciare la pace per la nostra casa, per la nostra vita e per dirci che il Regno di Dio, che Lui è accanto a noi: che la pace è con noi perché non siamo soli, ma se lo vogliamo accogliere Lui è il vero ospite della nostra vita che le dona la pienezza.