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È straordinario l’incontro del quale siamo appena stati resi partecipi ascoltando il brano di Vangelo. Un avvenimento tanto comune, come l’incontro e la visita fra due donne incinte che condividono la gioia e la fatica di quanto sta avvenendo in loro… eppure ha in sé qualcosa in più, non è solamente questo.
Ci lasciamo illuminare ancora una volta dal verbo che il nostro cammino di avvento ci indica come traccia di riflessione e impegno per questa settimana: il verbo ACCOGLIERE.
Quanta accoglienza possiamo riscontrare nell’incontro tra Maria ed Elisabetta. Anzitutto Elisabetta accoglie Maria, le fa posto nella sua casa, nella sua vita, le apre la porta e lascia che questa cugina molto più giovane di lei possa sentirsi a casa… il vangelo ci dice un po’ più avanti rispetto ai versetti che abbiamo ascoltato che Maria si fermerà in quella casa per ben tre mesi… non è andata a fare la visita di cortesia, non è andata a prendere un caffè diremmo oggi, Maria è andata a porsi in servizio di Elisabetta.
Maria, quindi, a sua volta ha accolto la cugina e le ha permesso di scombussolarle la vita.
Ma c’è un’accoglienza in più che, potremmo dire, accomuna entrambe queste donne, seppur in maniera e misura diversa. Entrambe si dimostrano accoglienti del progetto di Dio su di loro. Si fanno casa per un bambino inatteso, per un evento straordinario nascosto in un avvenimento tanto ordinario come è la nascita di un figlio.
Per Elisabetta è inatteso perché ormai, alla sua età, lei che da tutti era detta sterile, quindi incapace di generare vita dentro di lei, ecco che riceve il grande dono di poter avere questo figlio.
Per Maria, al contrario, è inatteso perché, come lei stessa fa notare all’Angelo, non conosce uomo, è vergine, è troppo giovane per divenire già madre, eppure, come abbiamo ascoltato il giorno dell’Immacolata, la sua risposta è piena di fiducia e di accoglienza di quel dono grande che Dio sta facendo non solo a lei ma a tutta l’umanità. Maria, accogliendo Gesù, in un certo senso accoglie anche ciascuno di noi che in suo figlio siamo salvati dai nostri peccati e abbiamo l’opportunità di tornare al Padre.
Fra pochissimi giorni sarà Natale, l’immagine di Maria accogliente, che si fa casa per il piccolo Gesù, Maria che si pone al servizio di Elisabetta come frutto di quella stessa accoglienza del Figlio di Dio, ci aiuti a fare posto nel nostro cuore e nella nostra vita alla presenza di Dio, una presenza che magari sconvolge i nostri piani, un progetto che non asseconda a volte le nostre attese, eppure una presenza che dona pace e serenità, dona capacità a nostra volta di farci vicino a quanti ci passano accanto, come ha fatto lui e il nostro cammino di avvento ci ha aiutato a meditare, come ha fatto anche Maria e abbiamo contemplato quest’oggi.