08 novembre
Leggi le letture di questa domenica
Colpisce quest’oggi, lo sguardo di Gesù. È uno sguardo profondo su ciò che avviene intorno a lui, uno sguardo non casuale, che si posa sulle persone che gli passano a fianco. Uno sguardo che non si ferma a guardare chi sono, come sono vestiti, che atteggiamenti mettono in atto… ma è capace di scrutare fino nel cuore quelle persone, andando a cogliere e svelare ciò che portano dentro, la loro sincerità o le maschere che indossano per ingannare gli uomini, per recitare la parte della persona dabbene, della persona religiosa e devota…
Così è stato per gli scribi, uno sguardo superficiale ne avrebbe notato tutta la manifestazione di religiosità, ma Gesù scruta i cuori, va oltre le apparenze e coglie le contraddizioni insite nei loro cuori e nei loro atteggiamenti. Pregano a lungo, si fanno notare e riverire come persone importanti ma non si lasciano convertire da questa preghiera, il loro incontro con il Signore non è autentico, più che una “preghiera-dialogo” la loro è una “preghiera-monologo”, la preghiera di chi non è rivolto col cuore verso il Signore, ma è come se si guardasse allo specchio e nella sua preghiera vedesse solo sé stesso.
Sì perché non è possibile pregare il Signore e poi non incontrare veramente il proprio fratello che è nel bisogno. L’incontro con Dio ci deve aprire alla carità autentica nei confronti di quanti ci passano accanto, di quanti ci provocano con la loro miseria e ci fanno sentire fuori posto lamentandoci di ciò che ci manca… noi che abbiamo tutto!
E l’esempio vero di autenticità, quest’oggi, ci viene offerto proprio dai poveri: sia nella prima lettura che nel Vangelo sono le due povere vedove le protagoniste di un abbandono fiducioso nel Signore capace di far fare cose grandi, cose che potrebbero sembrare pazzie se non le leggessimo con gli occhi della fede.
Dividere in tre invece che in due quel pugno di farina che serviva per le focacce… voleva dire semplicemente anticipare ulteriormente la morte già vicina, e così pure per il Vangelo… una persona accorta non avrebbe offerto tutto, avrebbe iniziato a fare dei calcoli… e poi? Chi penserà a me? Come potrò mangiare questa sera? Invece quella vedova getta tutto, si abbandona fiduciosa nelle braccia del Signore. Si consegna interamente a lui, con tutto sé stessa, dare quel denaro è segno di un cuore così libero da essere capace di consegnarsi interamente al Signore. In questa domenica segnata dalla preghiera per la carità, il Signore ci doni la grazia di essere liberi, liberi dalle cose e liberi da noi stessi, solo così il suo sguardo posato su di noi incontrerà cuori autentici e sinceri.