14 agosto

XX domenica del Tempo Ordinario

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Sono venuto a gettare fuoco sulla terra… un’immagine particolarmente forte è quella che il Vangelo di oggi ci propone. Gesù, nell’identificare la sua missione e il nostro discepolato, non lascia dubbi, non fa il doppio gioco, non nasconde le cose più difficili… il Maestro non fa pubblicità mostrando solo gli aspetti più appetibile dello stare con lui, mostrando una relazione fatta solo di sentimentalismo, di quieto vivere…

Gesù da subito mette in chiaro che stare dalla sua parte, andare dietro a lui, non è questione di banale e superficiale irenismo… del comodo facciamo finta di niente… no! Gesù è venuto a gettare fuoco. Quante cose fa il fuoco: riscalda e purifica, ma può anche distruggere e consumare è il segno dell’amore ma anche dell’ira e della gelosia, è l’immagine dello Spirito Santo, ma anche delle fiamme degli inferi…

Gesù porta il fuoco, vuole purificare il nostro spirito, la nostra umanità. Ci invita ad essere persone nuove, capaci di scegliere da che parte stare e scegliere, decidere ha a che fare con recidere, tagliare: se scelgo qualcosa non posso scegliere qualcos’altro…

Questa è la divisione che il Signore è venuto a portare… scegliere Lui infatti può voler dire andare contro altre relazioni o affetti, consegnarsi interamente al Signore può costare anche la divisione nei confronti di quanti ci stanno intorno. Il Vangelo purtroppo, quante volte è stato inteso come qualcosa che mette in pace la coscienza, fa stare tranquilli… la religione come oppio dei popoli… invece il Vangelo ha proprio un effetto contrario, perché chi davvero fa suoi i contenuti del Vangelo è qualcuno che va controcorrente, che non si attacca alla ricchezza, al potere, al sopruso sugli altri e questo dà fastidio, quanto dà fastidio a chi la pensa secondo il mondo, a chi a fatto proprio della ricchezza, della fama, dello schiacciare gli altri il senso della propria esistenza…

Questo Vangelo mi ricorda le parole che pochi giorni fa a Cracovia, il Cardinal Bagnasco ha detto a noi giovani italiani: “Voi non siete la forza occasionale di questa settimana, voi siete la forza del mondo. Non siete un fuoco di paglia, ma siete un fuoco che può far ardere ogni città portando Gesù ovunque. Incendiate di fede le vostre comunità. Portate questa gioia a casa.”

Sì, ciascuno di noi è chiamato a portare il fuoco del Vangelo lì dove vive, con coraggio, con coerenza, riconoscendo di non essere soli ma che è un Altro a tenere acceso e alimentato il nostro fuoco, allora la nostra comunità, incendiata dal Vangelo sarà riscaldata dall’amore evangelico e purificata dall’azione dello Spirito Santo.